Yes, PoetaPazzo has migrated … and becomes PoetaMatusèl!

 

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UN GRAZIE DI CUORE A VOI TUTTI, CHE AVETE SEGUITO QUESTO BLOG, PORTANDONE IL NUMERO DI VISITATORI A 10.900 (dicembre 2013), E CHE SPERO CONTINUERETE A FARLO SUL NUOVO BLOG, RESO NECESSARIO DAL CAMBIAMENTO DI “NOM DE PLUME”: PoetaPazzo DIVENTA INFATTI PoetaMatusèl.
NB: Questo blog rimarrà accessibile, però non sarà più aggiornato con nuovo materiale.

MY HEARTFELT THANKS TO ALL OF YOU, WHO HAVE BEEN FOLLOWING THIS BLOG, BRINGING THE TOTAL NUMBER OF VISITORS TO DATE TO 10,900 (December 2013). I HOPE YOU WILL CONTINUE TO READ ME AT THE NEW BLOG, WHICH HAS BECOME NECESSARY BECAUSE OF A CHANGE IN MY PEN NAME TO “PoetaMatusèl”.
NB: This blog will still be accessible, but will no longer be updated with new poems.

 

A Silva per S. Valentino

Decisamente allergica
a troppe smancerie,
svenevolezze, smorfie,
moine o affettazione
(insomma, le parole che
già trovi scritte ovunque),
tu indosseresti subito
quella tua espressione
di vago schifo o nausea,
se io dovessi dirti che
senza di te non vivo.

Pertanto, evito e ti dico
soltanto che, di sicuro, io
vivrei, eccome, altrove
e senza te; però è anche
(quasi) indubbiamente
certo che, in assenza tua,
potrei essere un qualcosa
− come dire? − in meno di
come sempre sono se,
in qualche anfratto, Tu
ci sei, comunque!

Copyright © 2012 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

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Questa giornata ha un solo vero senso:
era iniziata come un giorno insulso,
ma il mio cuore, già trepido, sussulta
all’accenno dei tuoi sapidi versi!

Scrivi di un quotidiano che conosco,
che – donna – vedi con occhi diversi;
mi decodifichi arcani segreti e
tergi con diafana mano finestre.

Ti mostri nuda in tutta bellezza
e io scruto dentro i tuoi occhi persi,
ma poi, discreto, distolgo lo sguardo,
riconoscente che tu sia – sorella?

 
 

Copyright © 2012 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

 
 
 

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Trova qui la pagina facebook dell’evento!

http://www.facebook.com/events/182005388579222/

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La luna sembra partita con te,
restano, rauche, le rane sfacciate.
Mi restano anche le tue persiane,
odiose, tristi, mute e rassegnate…

Ho riaperto anche oggi per te
il solito varco tra i cassonetti,
ma perché mai, se tu, così lontana,
tornerai solo a ottobre con le greggi?

La magnolia… lei delizia tuttavia,
anche senza di te con le tue lacrime,
che sono scarse, forse, ma non certo
perché tu lo amassi poco o male,

ma solo perché tu, cara amica mia,
compagna di passeggiate minime,
tu sei più forte di noi tutti
messi insieme!

Clicca qui, per visualizzare la versione video!

Copyright © 2011 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

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Ho dipinto notti bianche,
per trovare la tua strada;
ho spossato membra stanche,
sassolino nella scarpa.

Ho volato sopra i monti,
dove tu – credevo – vivi,
ho bevuto a tutti i fonti
dove tacciono le nevi.

Ho trovato la tua casa,
ho bussato alla tua porta –
nido sotto la cimasa –
senza avere una risposta.

Anche se ti ritrovassi,
tu saresti indifferente,
proprio come un dì quei sassi…
giù sul greto del torrente!

@UDIO * PoetaPazzo legge PIETRE POCO PIETOSE * @udio

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Tu sei l’acqua
di monte
cristallina,
che disseta,
che sorride –
ma non bagna.

Sei la volpe,
lampo timido
e fugace,
che scoppia
tra due boschi
una mattina.

Sei l’odore
dei funghi
che non vedo,
su sentieri
che disegna
la mia cagna.

Sei l’arco
– effimero –
che in cielo
emoziona,
ma svanisce
in un baleno.

Sei il vino
di quest’uva
non raccolta,
la promessa
di vendemmie
seducenti.

Sei un fremere
di passeri
fra le canne
autunnali
di questo
dolce colle.

Sei l’attimo
fuggente
che non torna,
lo strale
non trattenuto,
irrefrenabile.

Sei l’orma
inesplicabile
che hai lasciato
nel campo vuoto,
arato ed erpicato,
del mio cuore.

Qui puoi trovare la versione video di questa poesia:
http://www.facebook.com/photo.php?v=10150432253472549

Copyright © 2011-2012 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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A Debora

 

Ho fat tanta strada par ti,
par sentir la to banda,
rivà sol par doi marce,
ma proprio le ultime doi!
Ma ho catà ’n bel soriso,
che sol te regala la musica;
gente simpatica e can;
marmelata de zhuca…

 

Quanti ricordi che torna
te la testa, ’na sera,
ricordi de me nona Gusta,
che fea la zuca tel forno,
(che bona!) e mi che, ’ncora
boceta, non capìe che che
’ste zhuche benedete le podea
aver fat par… eser “SANTE”!

 

 

 

 

 

@UDIO * PoetaPazzo legge MARMELATA DE ZHUCA * @udio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giovanissimo PoetaPazzo, “Guidino”, con ‘nona Gusta’ – fine anni ’50

 

 

 

 

Altre foto d’epoca puoi trovarle qui:

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150243416292549.324702.683902548&type=3

 

 

 

 

 

Copyright © 2011 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

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A un’altra Silvia

 

Ho visto un colore
di buono negli occhi
di una ragazza
dal gusto di pesca,

 

lo stesso sapore
trovato in montagna
un mattino di maggio,
quando fresca
era l’aria e marmotte
squarciavano il sole
con fischi di allarme;

 

e gli yak brucavano pigri,
assetati di nuvole;
e i gracchi giocosi
sembravano ebbri
di qualche sostanza
di stupefacente,
dolcissimo effetto…

 

Come questo, che adesso
hai Tu su di me,
strega buona dei monti!

 

 

 

PoetaPazzo legge QUASI UN INCANTESIMO!

 

Qui potete vedere la VERSIONE VIDEO.

 

 

 

 

 

 

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Alla piccola Nadia

 

Ho visto i bisonti,
li ho visti davvero,
di notte, in mezzo
alla nera foresta,
col mio cane

 

e Nadia bambina
(che ormai
non c’è più,
uccisa dal padre
alla caccia!)

 

e Franco sicuro
che fossi ubriaco,
alle 3 di mattina,
al telefono.

 

E forse lo ero,
ma i bisonti
li ho visti davvero
e in spalla la bimba,
purtroppo, mai più
porterò…

 

 

 

 

 

 

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Vittorio recita avvincenti menù,
poetiche litanie in altre lingue.

Nettuno non ci accoglie col tridente,
ma una forchetta… per la pasta al dente!

Dona è un dono per il suo grande uomo
e per miti tartarughe nel bosco.

Ugo patisce poetiche pene:
è un deus-ex-machina, onnipresente!

Enrico somiglia un fachiro indiano,
appollaiato su un trespolo hi-tech.

Stefano cerca nascosti sentieri,
nei bui anfratti di un mondo-mistero.

Orietta, mitica, dolce guerriera,
conquista il mondo nel suo fuoristrada.

Diana, divinità, ma non di caccia,
però, forse, di qualche setta indiana?

Laura è l’aura, l’arietta di una sera,
che ci rinfresca, eppure scalda il cuore.

Dina e Tanya fanno i compiti in spiaggia,
donano amicizia e versi liberi.

L’assessore tiene tutti per mano,
oggi è lui il nostro grande ciambellano.

Anna sorride sempre mentre abbronza
ulteriormente l’impudico ventre.

Ivana incalza, microfono in mano,
un caronte per poeti adagiati!

Dante, che disturba mentre chiacchiera,
è zittito dall’ultimo arrivato…

Leveque contesta veementi poetesse,
per questioni imbrogliate, semantiche.

Iago, fin troppo bello, incravattato,
non trova Roderighi da fregare…

Giulia vi sembra un pavido uccelletto?
Esce fumo dalle nari anellate!

Claudia sul palco è un’artista da saloon,
o una dolce divinità dei boschi.

E la Poesia ci prende come un mare,
di Charles, ma senza chances per un ritorno…

E io? Vi scrivo questi parchi versi,
sia pur senza ornamenti per le genti!


 

 














 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui troverete la versione video della poesia:
http://www.facebook.com/photo.php?v=10150304298967549

 

 

 

 

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Di solito vengon di notte,
non sempre si veston di nero,
non bussano mai
alle porte,
non piangon sul male
che fanno,
non mandano a dire
Veniamo!
Vengono:
cani da guardia
sono complici loro malgrado.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre misuri la stanza
a passi talvolta di danza,
di colpo, ti stanno alle spalle…
(Non osan mostrare la faccia!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che fanno?
Ti rubano l’anima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tortore tubano all’alba
(anziana, mia madre
le odiava per questo!)
e un gallo lontano
ricorda che inizia
un’altra giornata,
triste, lontano da te.

 

Vigneti rammentano
giorni d’infanzia
lontani, felici
nei liberi prati
di cento incredibili
giochi inventati.

 

Il mais troppo alto
aspetta la falce
e frusciano dentro
fuggiaschi fagiani.
Coi grappoli in mano
e i piedi per terra,
Natura mi accoglie
e ritorno bambino.

 

Poi corre il pensiero
a un’infanzia non
troppo felice, fatta
anche di buie cantine,
di letti bagnati di piscio.

 

Io cerco rifugio nel
grande calore
dei tuoi dolci siculi
occhi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui potete vedere la poesia in versione video:

 

http://www.facebook.com/video/video.php?v=10150268211017549

 

 

 

 

 

 

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A Mariateresa al campo 

 

 

 

Ottobre, andiamo,

è tempo di cambiare:

le prime nebbie

accarezzano i colli.

In giardino non

più le tartarughe

e i gatti non si

crogiolano al sole;

i campi arati

attendono già i semi

e gli alpini si accampano

nei monti.

Né pecore né

verghe di avellano,

solo i cani, che

svegliano al mattino!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui troverete la versione video della poesia:

http://www.facebook.com/video/video.php?v=10150252127602549

 

 

 

 

 

 

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L’ora ideale per partire

secondo me sarebbe

poco dopo il tramonto,

quando i monti

perdono i colori

e si vestono

di un manto uniforme,

di azzurro e di grigio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui troverete la versione video della poesia:

 http://www.facebook.com/video/video.php?v=10150251943737549

 

 

 

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FAMIGLIA DI ROSE

Posted: 19/06/2011 in Poetry / Poesia

 

 

La rosa è una rosa

ed è sempre stata una rosa.

Ma teoria ora vorrebbe

che una rosa sia pure la mela,

includendo perfino la pera,

come pure la prugna sarebbe.

Lo sa solo il cielo

quale prossima cosa

di essere rosa direbbe.

Tu, di sicuro, sei una rosa –

ma lo sei sempre stata!

 

 

La poesia di Robert Frost – THE ROSE FAMILY –
dalla quale la mia versione è stata ispirata:
http://www.americanpoems.com/poets/robertfrost/12125

 

 

Qui trovate la versione video di questa poesia:
http://www.facebook.com/video/video.php?v=10150210326857549

 

 

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Hai la faccia cattiva,
cazzuto cacciatore,
che caghi in mezzo al bosco:
bello sguardo incazzato,
che dice voglio sangue!!

 

Per non essere un ipocrita,
confesso che anch’io
mangio la carne,
ma potrei mai capire
lo sport di uccidere
un indifeso animaletto
per… “divertimento”?!

 

Preferisco di gran lunga
lo sport della caccia…
alla Poesia, dove, nei versi,
in mezzo al bosco
anch’io, senza cagare,
piuttosto che uccidere qualcosa,
cerco di farla nascere:

 

idea, sorriso, magari
un sentimento.

 

 

 

 

 

@UDIO La poesia “Due Cacciatori” – di e letta da PoetaPazzo @udio

 

 

 

 

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